Piccolo Principe alla punta di Larsei

Prima ripetizione alla parete sud della punta di Larsei via "Piccolo Principe"

“Boia di un cane!!". "Cosa c’è?", mi chiede Maurizio. "Eh.... ho dimenticato in macchina la relazione!!". Così comincia il secondo tentativo di ripetizione della via Piccolo Principe alla punta di Larsei aperta da Nicola Tondini e Dario Segato.

Un mese fa Maurizio e io avevamo un fine settimana libero, io volevo andare in Marmolada per Tempi Moderni e il mio compagno al Cervino per la Nord, alla fine su idea di Maurizio e di comune accordo decidiamo per la Punta di Larsei.La voglia di arrampicare è tanta e decidiamo di fare una via anche il primo giorno ma senza stancarci troppo visto che domani ci aspetta una giornata impegnativa.Non siamo molto coerenti nella scelta della salita, puntiamo la via Ictus di Hans Peter Heisendle alla prima torre del Sella; sulla carta sembra interessante e non facile (ora è stata richiodata a fix), l’idea ci stuzzica e alla fine ci stanca pure.

Domenica la giornata è splendida: la neve presente dai 2300 m fa da cornice ai colori forti dell’autunno, alle nostre spalle la Marmolada è imbiancata e il cielo terso la fa sembrare veramente la regina delle Dolomiti, la temperatura è bassa ma il sole già illumina la cima della Punta di Larsei. Ci vuole un'ora per arrivare all’attacco della via, la neve dura scricchiola sotto gli scarponi, mentre cammino le solite domande popolano i miei pensieri: sarò in grado di salire la via, i tiri non saranno troppo duri, non finirò la "pompa" improvvisamente tra un chiodo e l’altro, visto che ce ne sono pochi, con conseguenze spiacevoli…..?

Arrivando sotto la parete ci rendiamo subito conto che non sarà una passeggiata!

Il primo tiro parte subito con una sezione strapiombante, in alto si vedono due dadi accoppiati e poco più sopra un chiodo che avanza per metà…… Mi viene da ingoiare la saliva ma non ne ho già più, la cosa mi preoccupa...Parto abbastanza titubante, dopo vari tentativi riesco a arrivare ai due dadi, li prendo al volo e …. primo resting con le braccia di piombo, chiodo sporgente e altro resting, poi traverso a sinistra, il prossimo chiodo lo vedo altissimo, le braccia peggiorano alla velocità della luce, provo ad alzarmi ma mi rendo conto che in quello stato non arriverò mai al chiodo.L’altro chiodo ormai è già troppo basso ma fortunatamente riesco a piazzare in un buco un friend n° 3 a prova di bomba e quindi ennesimo resting.

Mentre cerco di "sghisare" gli avambracci penso che forse non sia stata una grande idea la nostra e rimpiango di aver lasciato il cliff in macchina, comunque vorrei arrivare almeno alla fine del primo tiro.Ora un altro tratto duro mi aspetta, strapiombo con prese inizialmente buone e poi….? Mi alzo più volte ma mi tengo sempre la possibilità di tornare sui miei passi, sento che le braccia mi stanno abbandonando, ormai ho superato il punto di non ritorno, tengo una piccola reglette di destro, mi allungo a quello che sembra un buon appiglio…. ma è solo un blocco marcio e rischio di tirarmelo in faccia!

Una scarica incredibile di adrenalina mi dà la forza per fare un cambio di mano sulla reglette e di scappare a destra verso il chiodo che ormai è la mia unica speranza.

Sono ancora intenzionato a finire il tiro, ora la relazione dice di andare in obliquo a sinistra, provo a spostarmi ma mi sembra molto difficile e senza la possibilità di proteggersi, provo di nuovo ma il tratto precedente mi ha spremuto tutte le risorse mentali e abbacchiato dico a Maurizio di calarmi.Un tentativo anche per Maurizio ma anche lui si ferma allo stesso mio punto.

Ormai è già mezzogiorno e per tornare al Sella ad arrampicare è troppo tardi, sappiamo che a una trentina di metri a dx sale "La banda degli onesti" di Leviti, siamo senza la relazione e senza la più pallida idea delle difficoltà e di dove passi la via.Avremmo intenzione di arrivare in cima alla punta di Larsei per scendere in doppia da Piccolo Principe e dare un occhiata da vicino.La nostra alternativa è più soft: fix e chiodi normali ma integrabile bene con protezioni veloci, senza troppa fatica riusciamo a fare tutta la via in libera.Scendendo in doppia osserviamo il Piccolo Principe e capiamo di aver bisogno di una cura a base delle falesie di Massone (continuità), Madonna della Rota (tecnica), Ceredo (forza esplosiva) e con riscaldamento sul 6c+ a vista (come il 1° tiro che ci ha bastonati).

Dopo 3 settimane di intenso allenamento i 7a+ vengono bene e decidiamo che è arrivato il momento giusto per riprovare. Siamo di nuovo all'attacco, parto deciso, supero bene il duro boulder iniziale arrivando spedito al chiodo alto, ma le braccia sono ancora fredde e purtroppo ci scappa un resting. Dopo un breve riposo salgo deciso e con soddisfazione arrivo alla sosta della fatidica lunghezza!! Il secondo tiro si rivela più facile del previsto, ma Maurizio non trova la sosta (siamo senza relazione...) e quindi prosegue per il corto e facile tiro fino alla sosta successiva.

Cerco di fare mente locale sul 4° tiro di 6c, ricordo che saliva diritto per circa 10 m, non ci sono chiodi ma ci si protegge con tricam e friends, evito un tettino a dx ed eccomi al primo chiodo e dadino incastrato: non vedo altro sopra di me e mi sembra molto duro, decido quindi di traversare a dx, seguendo una bella successione di buchi rientro più in alto a sx accorgendomi che il giusto itinerario saliva diritto, non trovando la sosta proseguo per il successivo tiro di 6b+.

In poco tempo siamo già arrivati alla fine del quinto tiro, ora un altro tiro di 6c con partenza atletica impegna Maurizio che, con un paio di tentativi, protetto da un tricam e un chiodo, arriva alla successiva sosta con la difficoltà che va calando. Siamo ottimisti, mancano solo due tiri, l'ultimo è quello più difficile e non pensando al dopo, mi concentro su questo che si presenta con un bombée giallo molto compatto; sequenza di buchi, incrocio di mani e spostamento verso destra, i movimenti sono bellissimi!

La roccia è compatta come quella delle migliori falesie ma qui siamo a quasi 3000 m, dietro le mie spalle la bianca Nord della Marmolada sorniona mi osserva, il cielo è terso e il sole, nonostante l'avanzato novembre, ci offre una gradevole temperatura, il passo del Pordoi è deserto, in sosta c'è un amico che attento mi fa sicura e mentre arrampico sono assalito da una beatitudine impagabile che mi spiega l'attrazione che ho verso i monti... Continuo il tiro, ho un bel buco per la mano sinistra, l'ultima protezione è ormai lontana, non so se giocarmi il buco con un tricam e rinunciare all'appiglio; decido di tenermi l'appiglio e come nelle giornate dove tutto fila liscio, dopo pochi metri trovo un cordino in una clessidra che affiancato da un ottimo tricam mi permette di proseguire in cerca della sosta che non trovo..... Vado avanti e indietro diverse volte, riesco a individuare la linea del tiro successivo, ho finito il materiale; mi sento disarmato e vulnerabile, mi dirigo allora verso un chiodo alla base di uno strapiombo sperando poi di riuscire a inventarmi qualcosa; ma girando uno spigolo compare la sosta che "bastarda" mi sorride, ricambio e con un sospiro di sollievo grido a Maurizio "mollaaa".

Eccoci alla resa dei conti: ottavo tiro, 7a+ 25 m 6 chiodi.

Il tiro tocca a Maurizio, io mi sento in forma e mi sarebbe piaciuto salirlo da primo ma anche il mio compagno sembra deciso: taccio, l'intesa è ottima e lui è sicuro che in caso di bisogno io sia pronto a intervenire, è già successo in modo reciproco altre volte, ma prima di mollare siamo sempre (o quasi...) spinti a fare ancora un tentativo! Le difficoltà sono elevate e il primo chiodo che fuoriesce per metà certo non aiuta, un tricam e un micro friend alleggeriscono la tensione ma subito si presenta una sezione ancora più dura: bidito sinistro per andare a una tacca, altre due tacchette, una "crosta" da unghie...,altra tacca, pinzata svasa e finalmente il primo appiglio decente e il gioco è fatto!!

Questa è stata la mia sequenza (con la corda dall'alto...), per Maurizio non è stato proprio un gioco, ha pagato il grado e onestamente in sosta mi confida che sarebbe stato meglio che il tiro l'avessi fatto io. Comunque la via è fatta, a me viene tutta a vista tranne il resting sul primo tiro, Maurizio non ha mai mollato e con gran soddisfazione facciamo per la seconda volta le doppie, approfittando durante la discesa di ripulire la via da qualche sasso instabile.

Un complimento doveroso va fatto a Nicola e Dario per l'etica usata durante l'apertura; hanno puntato a una linea di massima difficoltà, avevano il trapano ma lo hanno usato solo per fare delle soste sicure, alcune delle quali sono su ottimi chiodi. Sui tiri hanno usato solo protezioni classiche, appendendosi ai cliff solo per chiodare e salendo senza fare nessun passo in artificiale, sono tornati poi a ripeterla salendo tutti i tiri in libera e senza resting!!

Per noi senza relazione al seguito è stato quasi come aprire una via nuova, abbiamo sempre ragionato in modo da non evitare le difficoltà, portandoci a casa una bella soddisfazione con la prima ripetizione del "Piccolo Principe".

PUNTA DI LARSEI (gruppo Sella) – parete Sud

Via nuova: “Il Piccolo Principe“

5 agosto 2004 – 18 luglio 2005 - 31 agosto 2005

Nicola Tondini – Dario Segato

1° ripetizione Parolari Roberto Piccoli Maurizio 13/11/2005

Sviluppo:     250m, 8 tiri

Difficoltà: 7a+, R2/R3, II; ED+ (tecnica, chiodatura, ambiente; complessiva)

Attacco:     Dal Passo Pordoi proseguire in macchina fino all’Ossario. Da lì si seguono le indicazioni per “Ferrata C.Piazzetta” fino a quando il sentiero arriva sotto la parete di Punta Larsei. La ferrata attacca a destra su un pilastro staccato, la via in centro parete, a sinistra delle vie: “La banda degli onesti” e “Leviti – Nemela”. Attacco riconoscibile da cordino passato su due nuts e chiodo appena sopra.

Discesa:      Dall’ultima sosta con 4 doppie o a piedi per la ferrata “C.Piazzetta”

Materiale:  Friends (fino al 4 camelot), tricam, cordini, 2 corde da 60m

 

Dettaglio tiri

lunghezza – difficoltà

Materiale lasciato

sul tiro

Materiale lasciato in sosta

Note

1° tiro

25m

6c+

2 nuts, 2 chiodi

3 chiodi

Dopo il I° chiodo andare 1 m a sx.

2° tiro

25m

6c

4 chiodi, 2 clessidre

2 chiodi

Durante la ripetizione abbiamo incontrato a nostro avviso difficoltà decisamente più basse 6a+

3° tiro

20m

4+

niente

1 fix, 1 spit

Durante la ripetizione abbiamo unito questo tiro a quello precedente

4° tiro

30m

6c

3 chiodi, 1 clessidra

1 fix

Attenzione primo chiodo alto, utile camelot n°4. Durante la ripetizione al 1° chiodo e nut abbiamo attraversato a dx, la via originale sale diretta

5° tiro

20m

6b+

1 chiodo

1 chiodo, 1 fix

Tiro unibile con il precedente, Anche durante la ripetizione abbiamo unito i due tiri non avendo trovato la sosta

6° tiro

55m

6c+

2 chiodi

1 chiodo, 1 fix

 

7° tiro

30m

6c

3 chiodi, 3 clessidre

1 chiodo, 1 fix

 

8° tiro

30m

7a+

6 chiodi

2 fix

 

Nota (1): fix = tasselli Raumer inox da 8mm.

Nota (2): Il 31/08/05 Tondini e  Segato hanno finito la via e ripercorso tutti i tiri in libera (tutti i tiri sono stati aperti con resting solo per chiodare).

Download allegati: 

Piccolo Principe via Larsei Relazione

Piccolo Principe Itinerario

Piccolo Principe Schizzo