CIMA BRENTA
via: I'm So Sorry
1° tentativo: gennaio 1998 Parolari Roberto e Tondini Nicola fino alla fine del 5° tiro (chiave).
Durante questo tentativo Tondini saliva il muro verticale sprovvisto di ghiaccio arrampicando su una sezione molto dura e con protezioni scarsissime, dopo una caduta per la fuori uscita della paletta della picozza in neve inconsistente e una ferita sotto un occhio, terminava il tiro e a causa dell'infortunio e delle basse temperature (- 26° senza considerare il forte vento) decidevamo la ritirata.
Nel corso degli anni successivi la via non è stata più riprovata, nonostante i numerosi sopralluoghi le condizioni non sono mai state ottimali, ora a distanza di anni salgo con Andrea al Tuckett per salire "la Mossa del Cavallo" (a sx del seracco di cima Brenta) ma sul nostro obbiettivo manca la candela del primo tiro mentre le condizioni della via in questione sono ottime.
Consulto al cell Nicola per farci raggiungere, purtroppo per impegni di lavoro gli è impossibile e a distanza di anni si ripete la medesima cosa che era già successo su "Lisa dagli Occhi Blù"; dove dopo il secondo tentativo fatto con Nicola e abbandono a causa di maltempo, ritorno a terminare la via con Maurizio Piccoli ma senza Nicola impossibilitato all'unirsi a noi per il suo compleanno da festeggiare in Famiglia.
Siccome girava voce che anche il nostro Tiberio Quecchia aveva intenzione di andare a provare la via, forziamo la cosa e terminiamo la salita. Ora la la storia si ripete.... Qualche cordata di Brescia è già salita al Tuckett, e riscontrate le ottime condizioni temo che la via ci venga soffiata. Dopo l'episodio di "Lisa" avevo promesso a Nicola che la via l'avrei terminata con lui o eventualmente in solitaria.
Con Andrea si conviene che chiunque vedendo la linea (non sapendo di un tentativo rimasto in sospeso) non avrebbe esitato a effettuare la salita. Quindi a malincuore (e con consenso di Nicola), ma non con pochi sensi di colpa decidiamo di buttarci sulla via...
Apritori: Parolari Roberto e Reboldi Andrea
Aperta il: 29/12/2012
1° ripetizione: Giulia Venturelli e Tito Arosio il 12 gennaio 2013
Sviluppo: m 450
Difficoltà: IV WI 5+ M5
Materiale necessario: viti da ghiaccio (anche corte), una serie di dadi e friend (anche micro), qualche chiodo da roccia.
Avvicinamento: da Campiglio prendere la strada pianeggiante x Vallesinella e seguire indicazioni del sentiero estivo per il rif. Casinei e rif. Tuckett. Raggiunto il rif. Tuckett (2 ore) in funzione alle condizioni nevose scegliere se continuare sul sentiero estivo direzione bocca di Tuckett (si formano spesso pericolosi lastroni di neve ventata) o abbassarsi nel sicuro pianoro sottostante con direzione sempre della bocca di Tuckett. Portarsi fino a circa metà del ripido pendio che porta alla bocca di Tuckett e prendere una stretta vallettina a destra, passare sotto l'attacco diretto del seracco di cima Brenta e portarsi sotto il conoide che scende dal canale di attacco della via Pinocchio. Risalire il conoide con pendenza max 50° per circa 100 m fino a che il canale fà la prima strozzatura. La via attacca a sx del canale su un tiro di misto dove verso la fine, durante il primo tentativo si era formata una bella candela verticale
Discesa: la discesa è stata effettuata attrezzando doppie (tra i 50/60 m) su Abalakof, tranne due doppie su un chiodo
Relazione
1° tiro M5, ghiaccio 70° 55 m: salire verticalmente a sx del canale di Pinocchio e con passaggi di misto su placche, portarsi alla prima strozzatura di un camino con uscita su neve inconsistente, proseguire su neve fino alla seconda strozzatura, superarla con passi di misto e andare a sostare alla base di un altro stretto camino. Sosta su roccia, chiodo e friend (da attrezzare).
2° tiro ghiaccio 85°/70° m 30: attraversare qualche metro a sx fino a un candelino verticale, superarlo e continuare su ghiaccio meno ripido, fino all'inizio del pendio nevoso. Sosta su ghiaccio.
3° tiro neve a 45° e ghiaccio a 70° m 60: proseguire verticalmente su pendio nevoso dirigendosi verso il sovrastante ghiaccio, superare dei brevi muretti fino a sostare alla base della corta candela. Sosta su ghiaccio.
4° tiro ghiaccio a 90°/75° m 25: salire la bella candelina e proseguire su esile e stretto nastro ghiacciato, attraversare a dx per andare a sostare sulla destra del muro verticale di ghiaccio. Sosta su roccia con tre friend(da attrezzare)
5° tiro ghiaccio a 95°/90 poi a 75° m 50: dalla sosta salire a sx su muro verticale di neve e portarsi all'interno di una grottina, uscire ora a sx su esile candela appoggiata a neve inconsistente, superare la parte verticale e continuare su goulotte con difficoltà meno sostenute, fino alla fine di un corto pendio di neve e alla base di un muretto di ghiaccio. sosta su ghiaccio.
6°tiro ghiaccio a 70° poi pendio nevoso a 50° m 60: proseguire su bella goulotte con qualche impennata più ripida fino al pendio nevoso, che con andamento verso sx porta a sostare su delle rocce alla base di uno stretto e corto camino. Sosta su roccia con due friend(da attrezzare)
7° tiro M4 poi pendio nevoso a 50° poi ghiaccio a 75° m 55: superare con passi di misto lo stretto camino che con uscita delicata porta al pendio nevoso, proseguire in direzione della colata di ghiaccio e infilarsi nel canale andando a sostare sulla dx prima che questo si impenni e devi a sx. Sosta su ghiaccio e su roccia con due friend(da attrezzare) Conviene sostare molto a dx in modo da evitare il ghiaccio che cade dal tiro successivo.
8° tiro ghiaccio a 90°/80° m 45: proseguire brevemente in obliquo verso sx, salire poi verticalmente (abbandonando lo scarso flusso principale), passando poi in un buco di ghiaccio che porta sopra a uno strapiombo dove si và a sostare. Sosta su ghiaccio
9° tiro ghiaccio a 80°/70° m 25: attraversare qualche metro a sx fino a riprendere il flusso ghiacciato salire in obliquo verso sx fino a sostare ben riparato a dx proprio contro la roccia, dove il ghiaccio ridiventa verticale. Sosta su ghiaccio.
10° tiro ghiaccio a 90°/80° 45 m: salire verticalmente con ghiaccio pessimo, neve inconsistente e protezioni precarie, fino ad avvicinarsi all'unione tra ghiaccio e roccia, salire ora sfruttando con la schiena la roccia e proteggendosi con friend micro, salire fino al termine del ghiaccio e alla base del grande camino strapiombante finale che porta al sovrastante pendio nevoso. Sosta su ghiaccio
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Relazione I'm so Sorry