Anche conosciuta come "free climbing" viene praticata in moltissime località, lago e mare, collina e montagna, su falesie naturali di fondovalle o bassa quota attrezzate con idonei materiali in modo da garantirne una progressione sicura; l'arrampicatore per riuscire a dare il meglio di sé deve utilizzare un mix di: abilità motoria, forza, resistenza, fluidità e rilassamento mentale.
Gli itinerari presentano in loco una serie di singoli ancoraggi a espansione (fix) o resinati che limitano l'eventuale caduta, al termine vengono posti due ancoraggi collegati da anelli metallici e dotati di un moschettone per farsi calare a terra dal compagno.
La prerogativa di questo sport è il superamento della difficoltà tecnica data dalla conformazione della roccia senza lunghi percorsi di avvicinamento.
Ci si può cimentare su salite di tutti i generi e impegno, di granito o calcaree dove la lunghezza può variare da 10 a 30/35 metri. La scala di difficoltà utilizzata è quella francese e gli itinerari partono dal semplice 3c/4a per il principiante al difficilissimo 9b+ ad appannaggio di pochissimi climber di caratura mondiale.
Le attrezzature personali che si utilizzano sono: imbragatura, scarpette, magnesite, corda, rinvii e un freno (gri gri/secchiello o simili) per fare sicurezza al proprio compagno.
E’ uno sport che può essere praticato anche da bambini a partire dalle scuole elementari.